Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Societa’
Master in Sonic Arts
CONCERTI DI STUDIO DI PRIMAVERA
Sesta edizione – 2022
Direzione artistica: Giovanni Costantini e Giorgio Nottoli
All’interno della rassegna Concerti di studio di primavera 2022, il Master in Sonic Arts dell’Università di Roma “Tor Vergata” presenta:
L’improvvisazione nella musica contemporanea
Secondo incontro: Martedì 10 maggio 2022
Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma “Tor Vergata” – Via Columbia 1, Roma
Ore 15:00, aula P10 – Prof. Giorgio Sanguinetti (docente di “Storia della musica nel Novecento”):
“L’improvvisazione nella pratica musicale”
Ore 15:30, Auditorium “Ennio Morricone” – Incontro con i musicisti
Ore 18:00, Auditorium “Ennio Morricone” – Concerto
Programma del concerto
Auditorium “E. Morricone”
(Ingresso libero)
Compositore | Titolo del brano | Anno di composizione |
Earl Brown | December | 1952 |
Sylvano Bussotti | Solo | 1966 |
Cornelius Cardew | Treatise pag. 29-101-180-184-186 | 1967 |
Bruno Maderna | Serenata per un satellite | 1969 |
Roman Haubenstock Ramati | Konstellation | 1970-1971 |
Improvvisazione libera | ||
Dieter Schnebel | Abfaelle II | 1971 |
Giovanni Costantini |
Illusoria-mente
(per pianoforte ed elettronica)
|
2021 |
Improvvisazione su temi de
“L’arte della fuga” di J. S. Bach
|
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Jeney Zoltàn | Yantra | 1972 |
Improvvisazione libera | ||
Pianoforte: Giuseppe Giuliano
Trombone: Giancarlo Schiaffini
Fisarmonica da concerto: Corrado Rojac
Percussioni: Pietro Pompei
Live electroncs: Giovanni Costantini
Regia del suono: Federico Scalas
Prima del concerto, alle ore 15 del 10 maggio, i musicisti incontreranno il pubblico per illustrare le modalità compositive ed esecutive della musica a carattere improvvisativo nell’ambito contemporaneo.
Giuseppe Giuliano Giancarlo Schiafffini
Limprovvisazione non si improvvisa (di Giancarlo Schiaffini)
Parlando di improvvisazione in musica, si va spesso incontro a equivoci, incomprensioni e ambiguità sia sul significato della parola stessa, sia sul giudizio morale che le si associa. Sembra così naturale oggi, parlando di musica, immaginare un pentagramma con note e pause ben definite, eppure dobbiamo tener conto del fatto che la musica europea, o, meglio, eurocentrica, è l’unica fra tutte le culture del mondo a presentare una scrittura così precisa e meticolosa, e lo è da non più di tre secoli. Infatti quella dell’improvvisazione era prassi comune in Europa fino al XVIII secolo, poi restò patrimonio dei grandi solisti, fino a sparire verso la fine del XIX secolo.
L’improvvisazione è stata ripresa in considerazione in Europa, dopo l’avvento del Jazz, a metà del XX secolo. In questo ambiente culturale si è venuta a creare inevitabilmente una interazione fra scrittura (di cui abbiamo grande tradizione) e creazione istantanea.
Nell’improvvisazione sono insiti il gioco, l’assunzione di un ruolo, l’invenzione, la memoria, l’invio reciproco di stimoli e di provocazioni, l’elaborazione e la negazione di materiali, la decisione immediata. La creatività deve essere sempre risvegliata da stimoli nuovi e diversi, senza adagiarsi sul già detto che funziona. L’esecutore-compositore-improvvisatore si trova quindi davanti una grande, teorica libertà d’azione e molte trappole nascoste come la scelta di infilarsi in percorsi già noti, naturali, automatici e condizionanti.
L’improvvisazione è una tecnica che consente una grande varietà di situazioni espressive e di comunicazione fra musicisti, e non solo, quale forse non è mai stata in passato. Si richiede talento, cultura, pratica, prontezza, padronanza strumentale.
L’improvvisazione non si improvvisa.