Note di Sala

Mia cara Lucia di Danilo Santilli (2015, prima esecuzione assoluta)
per voce registrata, suoni di sintesi e suoni campionati
la voce recitante è di Danilo Serraiocco

Il brano vuole amplificare il significato di un’ultima lettera scritta dal fronte all’amata. Un soldato vittima di rigidità dei comandi militari verrà passato per le armi e sapendo ciò che lo aspetta scrive alla sua donna. Le guerre non sono rappresentate solo dai vinti e dai vincitori, ce ne sono altre all’interno del conflitto principale che uccidono senza remore e per dare esempio ai subalterni. Militari sfortunati o succubi di incomprensioni o anelli deboli di una catena di barbarie di uomini d’acciaio. In questo brano si contrappongono due tipi di sonorità. I suoni udibili in trincea, e cioè quelli di armi da fuoco, con quelli che risuonano dentro l’anima dei combattenti. Suoni secchi, cruenti contrapposti a risonanze interne che scuotono e dirompono le coscienze e i sentimenti di uomini mandati al macello. Questo è quello che si ripete in tutte le guerre.

Traccia sospesa di Giovanni Costantini (2015, prima esecuzione assoluta)
per pianoforte, tracce sonore e live electronics

Il brano nasce con l’idea di evocare avvenimenti, luoghi, suoni e sentimenti legati alla prima guerra mondiale. A questo scopo è stato scelto come strumento fondamentale il pianoforte, legato alla nostra tradizione come forse nessun altro strumento musicale e la cui sola presenza richiama alla mente esecuzioni musicali meravigliose. Questa volta, il pianoforte diventa strumento utile a trasmettere dolore, passione, sgomento, incredulità, mediante un utilizzo “non classico” che ne esplora sonorità nuove. In questo percorso, il pianoforte è accompagnato da una trama di tracce sonore realizzate al computer attraverso elaborazioni di suoni registrati dallo stesso pianoforte, quasi un alter ego nascosto con cui dialogare, ricercando e ricordando, in una sorta di atmosfera sospesa e di continua incertezza. Completa il quadro una proiezione del suono in tre dimensioni, intorno e al di sopra dell’ascoltatore, realizzata utilizzando per la prima volta il sistema di spazializzazione a 44 canali audio dell’Auditorium “E. Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata”, che coinvolge e cattura l’ascoltatore in questo viaggio della rimembranza. Il lavoro è dedicato a Francesco Prode.

Lucis Side Edge di Riccardo Santoboni (2014-2015)
per violoncello, live electronics e live video

Il lavoro nasce come lirica per violoncello solo; il contributo del live electronics sottolinea alcuni aspetti di articolazione dello strumento acustico; tali elementi vengono elaborati e reiterati evidenziandone talune peculiarità. Al violoncello è affidata una virtuosistica trama sonora che propone, sia il tratto lirico, tipico dello strumento, che l’aspetto più rumoristico–aggressivo. Tali stati percettivi sono articolati in modo reiterato, generando una costante oscillazione che, grazie all’elettronica, viene talvolta dissolta attraverso la coesistenza di ambo gli stati. In occasione della manifestazione concertistica è stata realizzata, in sinergia con la composizione acustica, una composizione visuale, concepita percettivamente in modo analogo: trama visuale realizzata con proiezioni astratte ed immagini concrete, in continua oscillazione e coesistenza, in sincronia o in contrappunto con la trama sonora. Il lavoro è dedicato a Kyung-Mi Lee.

Intreccio policromo di Giorgio Nottoli (2013)
per pianoforte, gong e live electronics

Il pezzo è composto mettendo in relazione fra loro due materiali sonori apparentemente molto diversi: il suono di un gong e quello del pianoforte.
Il punto di partenza è stato proprio il suono di un gong, la combinazione delle cui componenti
frequenziali costituisce la policromia del pezzo.
Lo scambio di caratteristiche e ruoli fra i due strumenti genera un intreccio in cui il pianoforte
esplora le altezze derivate dallo strumento a percussione.
Il ruolo peculiare dell’elettronica è quello di permettere la fusione dei due spettri sonori, creando
articolazioni e elaborazioni diversamente stratificate.

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