Dario Arcidiacono
Dario Arcidiacono, siciliano, classe 1962. Ha studiato pianoforte a Catania, dove, iscrittosi alla Facoltà di Giurisprudenza , consegue il Diploma di Laurea nel 1987.
Si è presto dedicato alla composizione di musiche per il teatro e la televisione, estendendo i suoi interessi musicali anche alla registrazione multitraccia analogica e digitale, all’arrangiamento e alla produzione musicale discografica.
Negli anni ha collaborato con alcuni studi musicali di Roma, in qualità di tecnico del suono e consulente musicale. Le sue musiche per il teatro e le sonorizzazioni TV sono editi da RaiTrade.
I suoi ultimi lavori hanno riguardato la realizzazione delle musiche di scena di
– “Dopo il silenzio”, testo teatrale tratto dal libro “Liberi tutti” del Presidente del Senato, dott.Pietro Grasso, con Sebastiano Lo Monaco e la regia di Alessio Pizzech.Spoleto Festival,luglio 2013.
– “La Tomba di Antigone”,testo teatrale di Maria Zambrano, per la regia di Roberto Guicciardini, Festival di San Miniato, Luglio 2013
– “Ildegarda di Bingen, La Sibilla del Reno” testo teatrale di e con Cristina Borgogni, Teatro La Pergola, Firenze, Festival dello Spirito, Ottobre 2013.
Nel dicembre 2014 ha concluso Il Master in Sonic Arts, presso l’Università di Roma Tor Vergata.
FIB-ON-ACTION
per suoni elettronici
Il brano è una (ri)composizione di alcuni campioni strumentali usati precedentemente per altri scopi compositivi che , grazie all’uso della serie numerica di Fibonacci e di tecnologie digitali, acquistano nuove prospettive di espressione musicale. La serie numerica,grazie alle proprietà accrescitive di cui è dotata, svolge un’azione propulsiva come griglia di riferimento temporale, entro la quale si sviluppano i processi di accumulazione e di moltiplicazione del materiale compositivo.
Il progetto mira a costruire un’altra storia delle relazioni tra gli eventi sonori, attraverso una forma ad arco tripartita. Le articolazioni musicali,sotto l’azione di tecnologie digitali come Reverse, Stretching, Pitch-Shifting, sono disposte verso un crescendo che addensa i materiali moltiplicandoli, e dopo il climax, li restituisce trasformati dalla loro interazione. In sintesi: “Le relazioni del prima trasfigurano la valenza espressiva del dopo”.
Carlo Barbagallo
Carlo Barbagallo (1985) è un musicista, compositore e sound engineer. Sin da piccolo ha registrato la propria musica, sperimentando sulle (non) possibilità creative della registrazione casalinga, rendendo disponibili in rete i propri lavori attraverso l’etichetta Noja Recordings. Membro fondatore di svariati progetti musicali (dalla “popular music” alla sperimentazione e l’improvvisazione) pubblicati in Europa e Stati Uniti, ha anche composto musiche per cortometraggi e documentari editi in Francia e Svizzera e collaborato con la psicologa Lucia Urgese in laboratori di libera espressione musicale con lo scopo di dimostrare gli effetti positivi di un approccio ludico, non-didattico e improvvisativo alla musica sulle capacità relazionali e creative. Dal 2012 è particolarmente coinvolto nell’ambito della musica elettroacustica: la sua ricerca si è concentrata sulla spazializzazione di musica acusmatica, il feedback nelle sue diverse forme, l’improvvisazione e la programmazione-tramite-ascolto come tecniche compositive, lo sviluppo di strumenti algoritmici per generare partiture e suoni a partire dalla struttura di testi linguistici, il ri-uso creativo di materiali elettroacustici “storici”, l’estetica delle forme incomplete, la composizione collettiva. Le sue composizioni sono state selezionate e/o eseguite al Premio Phonologia 2012 di Milano (vincitore del premio), all’ICMC 2012-2014 (selezionato), al PNDA 2013 di Avellino, al 57 Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, all’Emufest 2013, al PIARS 2013 (selezionato tra i dieci migliori brani nella categoria “Experimental Music”) e al Conservatorio “G.Verdi” di Torino. Nel 2013 è co-fondatore del Collettivo di Musica Elettroacustica di Torino (CoMET).
Dal Sottosuolo
per voce, NISC e nastri
Dal Sottosuolo è un opera elettroacustica che non si rivolge “agli occhi, ne all’emozione diretta: quello che cerca di suscitare è una certa emozione psicologica”: “mettendo a nudo gli impulsi più segreti” e “facendo appello al magnetismo nervoso dell’uomo, si propone di violare i consueti limiti” per indurre ad una conoscenza fisica ma altrettanto lucida delle immagini interiori provocate dalle parole, dal gesto e dai suoni.
Attraverso un’interpretazione e interiorizzazione personale delle parole del monologo tratto dal capolavoro di Dostojevskij, filtrate da una vocalità ispirata ma non educata, il brano rappresenta un tentativo spontaneo di miscelare sonorità e attitudini della musica sperimentale e d’avanguardia sia colta che popular, integrando composizione acusmatica, programmazione informatica e improvvisazione vocale-teatrale.
Il nastro è stato realizzato a partire da materiale vocale (voci: Lucia Urgese / Carlo Barbagallo) trattato principalmente ma non esclusivamente con tecniche di sintesi granulare. Altri materiali: improvvisazioni con pianoforte campionato controllato attraverso algoritmi, backwards electric guitar, oscillatori autocostruiti, dispositivi audio in feedback.
NISC (No Input Sound Card). Nel contesto di una ricerca creativa sul suono attorno ai sistemi elettronici in feedback (ispirata dai lavori di David Tudor e Toshimaru Nakamura) NISC rappresenta un personale tentativo di estendere il feedback analogico al dominio digitale. NISC è un sistema analogico/digitale in feedback basato su un interfaccia audio A/D-D/A: mettendo in connessione gli output e gli input dell’interfaccia si controlla il comportamento delle catene in feedback risultanti attraverso una rete di moduli DSP.
In “Dal Sottosuolo” è stata usata un’unica catena in feedback di NISC; alcuni parametri dei moduli DSP vengono controllati in tempo reale dalla frequenza e dall’ampiezza della voce dal vivo, in altre vengono modificati dall’esecutore all’elettronica.
Nicola Casetta
Studia flauto e musica elettronica presso i conservatori di Pesaro e Perugia, tecnologie musicali all’università di Milano e il corso di Sonologia presso il conservatorio di Den Haag in Olanda.
Il suo lavoro si divide principalmente in due campi: la composizione di brani con trasformazioni di suoni acustici ed elettronici mediante tecniche di music concrète; e l’improvvisazione mediante un laptop instrument modulare basato su live sampling. E’ anche attivo nel campo della fonografia e delle installazioni sonore.
Si è esibito in Italia e all’estero partecipando a diversi festival tra cui ICMC Atene, San Francisco Electroacoustic Music Festival, Acusmatica Silence, Segnali, Distanze, Festival dei due mondi, Immaginario, Atomino experimental, Prize phonologia.
Orfeo ed Euridice
per voce e suoni elettronici
L’opera è un lavoro di sonorizzazione basato sulla storia di Orfeo ed Euridice. Nasce dalla volontà di confrontarsi ancora una volta con il mito che da sempre ha appassionato numerosissimi artisti, poeti e musicisti. Un classico intramontabile sempre fresco ed attuale.
Il suono elettronico è strettamente legato al testo ed è inteso come una esaltazione della dimensione fiabesca ed onirica dello stesso. La linearità della drammaturgia e l’intelligibilità del parlato sono scelte stilistiche nel rispetto della poesia narrativa.
Il testo è estrapolato e rielaborato del poema epico-mitologico “Le Metamorfosi” di Publio Ovidio Nasone. La drammaturgia è un riadattamento personale che restituisce la novella il più fedele possibile all’originale, la poesia narrativa dei versi non viene quasi mai alterata.
La voce recitante è di Filippo Paolasini.
Dario Khan
Inizia il percorso musicale e artistico dalla prima infanzia, avvicinandosi al disegno a mano libera e poi allo studio di pianoforte, per poi passare al basso e alla chiatarra. Studia chitarra Jazz al St. Louis College of Music, e in seguito produzione audio e tecnologie musicali alla London Music School di Londra. Dopo l’università e gli studi umanistici si ri-avvicina al mondo dell’audio e della musica conseguendo un master in Sound Arts and Design alla University of the Arts di Londra e in seguito il master in Sonic Arts all’università di Roma Tor Vergata. Attualmente vive a Roma, dove lavora nello sviluppo grafico di software musicali e piattaforme audio per il web.
Sine-esthesia
audio/video
Il brano si propone di esplorare diversi approcci alla sintesi del suono e dell’immagine, attraverso una ricerca timbrica sull’oggetto sonoro propria delle tradizioni dell’elettronica “colta” e una tendenza alla composizione formulistica più popolare della cosidetta musica elettronica “di consumo”. I timbri e le frasi musicali che compongono il brano interagiscono con un motore di sintesi video, creato appositamente ai fini di creare un’analogia inter-sensoriale tra le variazioni timbriche dell’audio e quelle geometriche e tonali del video.
Marco Mastrantonio
Marco Mastrantonio (a.k.a. Nanookones). Musicista, chitarrista, polistrumentista, compositore, music producer e insegnante.
Attivo nella scena musicale d’avanguardia, jazz, rock, funk ed elettronica.
Romano di nascita, sin da piccolo mostra uno spiccato interesse e talento per la musica. Inizia i suoi studi musicali all’ età di 7 anni prima con il pianoforte poi con la chitarra, alla quale si avvicina inizialmente da autodidatta per poi consolidarla come strumento principale negli anni della maturità. Dagli esordi ad oggi si presenta al pubblico, in Italia e all’ estero, con progetti propri di musica originale e come turnista in gruppi di vario genere sia live che in studio. Approfondisce gli studi musicali nelle scuole romane Università della Musica e Saint Louis College of Music. Si laurea a pieni voti al Dams (S.S.T.M.S.), Facoltà di lettere e filosofia II Università di Roma Tor Vergata indirizzo musica, con tesi sperimentale su Pat Martino (originale figura di strumentista teorico e didatta). Negli anni universitari entra a far parte del laboratorio-orchestra di musica Jazz della Facoltà. Partecipa alle Clinics della Berklee College of Music di Boston in Umbria Jazz 2011.
Continua il percorso di studi e di ricerca conseguendo nel 2014 il Master in Sonic Arts (Tecnologie e Arti del Suono) presso Università di Roma Tor Vergata.
Dedito da anni all’insegnamento (strumento, teoria, armonia, laboratori d’insieme, fonia) cerca di trasmettere ai propri allievi concetti e valori fondamentali dell’arte musicale: espressione personale, ricerca, sperimentazione.
Errors and Skills
audio/video
La composizione si basa sul concetto di rivalutazione artistica dell’ERRORE (musicale) con diretta associazione all’errore urbanistico–architettonico. In particolare, il brano è ispirato a “La Città dello Sport di TorVergata” del Calatrava, enorme opera incompiuta.
Fabrizio Rossi
Laureato in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo presso l’università degli studi di Roma TRE, consegue successivamente il Master in SONIC ARTS presso l’Università di Roma Tor Vergata.
Nel 1999 fonda a Roma, insieme a Fabto Recchia, Fire at work, un combo di musica elettronica sperimentale.
La prima release risale al 2001 un 12″ per IDROSCALO DISCHI ( una label romana attualmente attiva a Berlino). Altre release sono state realizzate negli anni successivi, su differenti label italiane e straniere, condividendo il percorso con importanti nomi della scena internazionale, come Venetian Sneres, D’Arcangelo, Marco Passarani, Somatic Responses.
Nel 2003 inizia l’avventura di STIRPE999, una label orientata alla produzione multimediale, nonchè soggetto attivo nell’organizzazione di eventi culturali sul territorio cittadino e non solo (FREE FIELD FEST / ELECTRODE FEST / EXP.ON FEST / RESIDENZA ARTISTICA Palazzo Chigi di Formello).
Sempre dal 2003 prende il via un progetto parallelo, EXTREME CHILLOUT CINEMA, principalmente proposto come progetto resident all’interno delle serate del club Brancaleone, che si caratterizza per la formazione aperta, prevedendo accanto al nucleo FIRE AT WORK la presenza di diversi ospiti, principalmente di estrazione jazz.
EXTREME CHILLOUT CINEMA ha rappresentato l’italia al FESTIVAL DELLA CULTURA ITALIANA in Hannover(Ge), e partecipato al FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA JAZZ ED ELETTRONICA a Tel Aviv
Photograph by a gaijin
audio/video
Photograph by a gaijin (Genn. 2013 / Marzo 2014) è una composizione intermediale che narra la fase di transizione del Giappone dalla dimensione rurale e tradizionale a quella moderna e contemporanea, focalizzando gli aspetti più contraddittori e conflittuali di questo percorso.
Alessandro Salvatori
SI Laurea in Storia Scienze e Tecniche della Musica e dello Spettacolo nel 2010, con una Tesi, seguita dalla Pr.ssa Serena Facci, sul REMIX analizzato come tecnica compositiva dalla seconda metà del 900 ad oggi, periodo in cui si avvicina alla genesi e allo sviluppo della MUSICA ELETTRONICA, sotto l’egida del maestro Nottoli, motivo per cui consegue il master in SONIC ARTS nel 2013, con una tesi sulle Tecniche di elaborazione del suono su SONOGRAMMA, seguita dal Prof. SANSO.
In parallelo agli studi comincia nel 2011 a lavorare sulla sua figura di Producer, sia di musica propria che di commissioni per terzi. Ad oggi annovera lavori con enti radiofonici nazionali ( Radio 105, Rai radio 2, M2o ) e vari brani distribuiti tra i più’ influenti portali di Musica elettronica di consumo.
Oggi si occupa di Pre e Post produzione audio nello Studio di doppiaggio, DIGITAL POST (Roma).
Foley Sines
per suoni elettronici
Il brano è composto principalmente dalla commistione di due tipologie di suoni, che si differenziano per la natura della propria generazione (concreta ed elettronica).
Il materiale sonoro di partenza è stato ottenuto dalla registrazione di suoni concreti di facile ricognizione, generati dall’interazione di gesti comuni di sfregamento, sgualcimento o battito su plastica, carta o metallo, che hanno permesso la realizzazione di una base organica, realizzata in virtù di ciascun andamento spettromorfologico. In seguito, il materiale è stato completato dall’aggiunta di sinusoidi, generate da un semplice oscillatore disposto su una Midi Keyboard.
Infine, i materiali sonori ottenuti sono stati trattati sia con moduli di eco, riverbero, filtraggio, sfasamento, sia con la tecnica del feedback acustico.
David Snow
The compositions of David Jason Snow have been performed in concert by the Ensemble Intercontemporain, the New Juilliard Ensemble, the the American Brass Quintet, the Harvard Wind Ensemble, and other ensembles across the globe. Snow has been the recipient of awards from the National Endowment for the Arts, the Maryland State Arts Council, the ASCAP Foundation, BMI, Musician magazine and Keyboard magazine. He holds degrees in music composition from the Eastman School of Music and Yale University.
Grande Liturgie Situationniste
per voce e suoni elettronici
Ennui is the death of freedom!
Ennui is the death of creativity!
Ennui is the death of passion, of life, of sense, and of revolution!
Ennui is counter-revolutionary! Death to the counter- revolution!
Death to oppression!
Death to those who slavishly parrot slogans!
Yes, death to us all.
We are cows, the lot of us.
Moooo!
Annalisa Pascai Saiu
Abbraccia sin dalla tenera età il mondo dell’arte, attraversandolo in maniera trasversale: dalla pittura alle installazioni, dal teatro d’avanguardia alla musica. Dopo aver sradicato il linguaggio del jazz, si appassiona alla musica contemporanea, all’improvvisazione radicale e al noise, ricercando nelle tecniche estese della voce le radici della vocalità sarda.
Attualmente nei seguenti progetti: Soviet Love / Gurultu Teslim / Gnau / A.P.S. Jazz 4tet; e nell’organizzazione della rassegna di musica e non-musica improvvisata Noise Delivery; gestisce inoltre il piccolo ufficio stampa Carillon Press.